Tuesday, June 19, 2007

Storie di un cervello in fuga

Non è tanto quello che c'è scritto nella ricevuta di pagamento della compagnia di volo, quanto quello che manca: la data di ritorno. Non avevo mai comprato un biglietto di sola andata, la sensazione è simile a quella che si ha quando si va a vivere in un'altra città, magari un'altra nazione, e chi vivrà vedrà, e per farlo si compra un biglietto di sola andata; ecco, qualcosa del genere.
La destinazione è Londra, la data è 26 giugno 2007, l'ora è 10.10 partenza - 11.55 arrivo.
Non ho coscientemente preso una decisione del genere, è lei che mi ha cercato, mi ha rincorso, braccato e finalmente mi ha afferrato per le caviglie scaraventandomi a terra; perchè in fondo è quello che ho sempre pensato che avrei fatto, ed è da matti desiderare una cosa e allo stesso tempo temerla, per cui facevo finta di non pensarci.

Ma ecco la cronistoria del piccolo evento:
Giovedi 31 maggio - Mi telefona un amico (Stez!), da Londra, dicendomi che ai primi di Luglio avrebbe avuto degli openings nella società dove lavora attualmente come producer. Mandami curriculum e showreel, dice, ci sono ottime probabilità. Io mi lascio trascinare e accetto.

Domenica 3 giugno - Nel fine settimana lavoro al mio Curriculum, ci metto un po' a farlo diventare un Resume, e poi mi dedico allo showreel. Dicesi Showreel, o più amichevolmente Reel, un montaggio dei miei lavori, con un po' di musichetta sotto, per far capire il mio livello tecnico. Invio il tutto.

Martedi 5 giugno - Stez mi scrive che i capi hanno visto tutto, piaccio assai e ora devono formalizzare un'offerta. Tremo. Fremo.

Giovedi 7 giugno - Mi telefona Stez con l'offerta: tre mesi come freelance, un tot al giorno. Bella offerta... ma tanto per... vediamo che succede se chiedo qualcosa di più... succede che accettano.
E' più del quadruplo del mio attuale stipendio.
Giovedi stesso mi inviano il contratto... ma sono matti questi inglesi? Nella mail il capo inglese mi dice che non vedono l'ora di lavorare con me, che sono tutti contenti e che se tutto va bene alla fine dei tre mesi da freelance mi assumono... io mi commuovo e rispondo che è un piacere per me, che ora mi leggo il contratto e lo rimando firmato al più presto non vedo l'ora all the best fabio.
Stampo il contratto. Vado ad accennare la cosa ai miei capi... comincio a far circolare la voce delle mie dimissioni.

Venerdi 8 giugno - Il contratto è ok, lo firmo. Mi dimetto. Mando una mail al capo inglese dicendo che va tutto bene, e che il 2 luglio, come da accordi, comincerò a lavorare da loro, che sono molto eccitato e spero di fare cose buone e belle. Ancora una volta mi risponde che lui è eccitato e non vede l'ora di lavorare con me. Sono preda alle vertigini, capigiro, tachicardia... Stendhal ne sa qualcosa.

La settimana seguente è l'ultima settimana in ufficio, il posto che ha dato inizio alla mia carriera, dove ho passato gli ultimi 4 anni della mia esistenza. Lascio supervisori, colleghi, amici inconsolabili.




Il mio cervello era fuggito da qualche tempo, è ora che il mio corpo lo raggiunga.

14 comments:

  1. SONO UNO DEGLI amici inconsolabili. Ho preso la cosa malissimo. Sono arrivato a livelli di autolesionismo molto alti. Stamattina ho portato con me l'intera discografia dei Genesis - uno zippatone da 700 mb, testi inclusi. L'ho caricato su iTunes e poi come un tossico ho passato la mattinata ad ascoltare il male assoluto: gli album dal '77 in poi. Quando sono arrivato al medley live "I know what I like - Follow you follow me" ho sanguinato dal naso.
    Per lenire il dolore della tua partenza hanno aggiustato l'aria condizionata e inaugurato i badge. Adesso quando piangiamo per te, le lacrime si ghiacciano formando delle romantiche stalattiti sotto il naso. I badge sono stati inaugurati in diversi modi - chi tagliando righe di coca, chi provandoci col bancomat, chi raccogliendone un mucchio per fare un tuo busto equestre a grandezza naturale.
    La tua stanza senza di te è vuota. Nel senso che è proprio vuota: la tua postazione è stata cannibalizzata - ho fatto in tempo a recuperare la prolunga USB strangolandoci uno stagista che l'aveva toccata. Il computer è stato smontato e venduto sul mercato nero di centosessanta paesi stranieri (uno per pezzo, pare che il processore sia andato a un'azienda concorrente in Pakistan), i monitor sono su un'asta interna (si paga anche con Paypal), il tavolo è polverizzato in quarantasei sacchi di segatura per arginare gli effetti dei prossimi alluvioni e la tua poltrona l'ha usata Sorin per sostituire quella della sua auto. Dice che così potrà metterci appena diciotto ore per arrivare in Romania.
    Poche tracce del tuo passaggio, qui. Il vento porta per i corridoi una bustina di Earl Grey. Come nella foto di Marty McFly, il tuo nome sta sparendo dai titoli di coda dei film in cui hai lavorato. Per un po' il tuo nome sarà sussurrato con circospezione, poi più niente, l'oblio. La tua risata riecheggerà spettrale, di notte, in sala macchine. Ai nuovi stagisti si sconsiglierà di rimanere fino a tardi. Sopratutto eviteremo di aprire quella porta, quella dietro la quale hai scorreggiato tante volte.

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  2. Nello splendido articolo si parla di un cervello in fuga...
    Ma siamo sicuri?
    Un cervello?
    Ne avevi uno?
    Incredibile... Ero sicuro fossi collegato alla renderfarm anche per cena...
    Era meglio un titolo tipo: "storie di un qualcosa in fuga".
    Comunque abbiamo ritirato la tua stanza, il tuo computer e il tuo nome. Nessuno li utilizzerá piú... Come per Baresi al Milan non ci sará un altro Zaveti con il tuo nome da noi. Quando tornerai li troverai ancora lí, ad aspettarti, come la stanza di una bambina morta.
    Sono giorni amarissimi.
    Uno ad uno l'Inghilterra ce li porterá via tutti. Tutti!

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  3. Il destino ci aveva già diviso tempo fa..
    e, tanto per citare ciò che allora disse un
    Rizzo di comune conoscenza, almeno tu vai via
    per andare a Londra, mica in Frame a via Cola di Rienzo..
    quindi, che dire?
    CI VEDIAMO LA' TRA UN PO'?
    In boccalluppo, cicciarone!e non cedere alle
    prime malinconìe, ti aspetta un bel vivere!!

    Te BBaso!
    primo

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  4. ottima scelta :-D...
    bando alle platoniche divisioni tra corpo e anima, lavoro e portafoglio, etc, etc...
    qui si sta bene, ci sono amici che non vedi tanto, persone da conoscere, un materasso gonfiabile e fiumi di birra per colmare eventuali, passeggere malinconie :-)

    ilaria

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  5. Hai scritto che è una cosa da pazzi desiderare tanto una cosa e temerla contemporaneamente. Quanto è vero. Il momento in cui avrai più paura sarà all'aereoporto, quando avrai passato il chek-in, superato il controllo per le forbicette da unghie nel bagaglio a mano, e sarai da solo nella terra di nessuno, ad aspettare il tuo aereo. E' lì che arrivano i pensieri e senti il bisogno di stringere la mano di una persona a cui vuoi bene.
    Beh, noi tutti del "casale" ci saremo a stringerti la mano. Sembra un sacco retorico, ma lo sai che è vero e quindi te lo scrivo su questo "diario di gruppo", così se avrai bisogno di un po' di retorica sarà sempre qui.
    Il Reel è bellissimo. Sei un grande. Lo sai quanto ti invidio (in bene) e quanto sto fremendo per avere il coraggio di decidere la stessa cosa. Mi sento la testa compressa e un nodo in gola, è difficile lasciarsi andare.
    Buon viaggio :)

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  6. Io sono UNA delle amiche inconsolabili, anche se non vedo Fabbiozzo da una vita, e l'ultima volta che l'ho sentito è stato per cazziarlo di non essere venuto - senza avvisare! - alla mia festa di compleanno, e la penultima quando lui mi ha chiamato e - senza nemmeno dire "ciao Michi come stai?" - mi ha chiesto come si faceva "quella fantastica insalata di spinaci freschi che ho mangiato a casa tua un secolo fa", e poi mi ha immediatamente pisciato.

    Ma nel leggere la sua "cronaca di una fuga" ho trattenuto a stento le lacrime. Ormai, in quel posto innominabile che sta lasciando, rimangono pochissimi esemplari tra quelli che lo popolavano ai tempi in cui anch'io ci lavoravo come (inutile) ufficio stampa. E ogni volta che se ne perde qualcun altro, da una parte gioisco ("finalmente anche tu ti sei liberato!!!), e da una parte mi piange il cuoricino, perché comunque in quelle stanze (anche se io non ho frequentato le stesse in cui aleggeranno eternamente i suoi gas) ci ho passato dei bei momenti.

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  7. Tutta 'sta poesia per dire che cambi lavoro?
    Mi sembra un tantino retorico tutto ciò che hai scritto.
    In ogni caso il costo della vita a Londra è più di 4 volte superiore rispetto a quello italiano (esempio: biglietto metro a Roma: 1 euro; biglietto metro a Londra 4 sterline).
    Non mi sorprende che paghino di più...
    Frena l'entusiasmo e resta lì dove sei: non ritroverai mai un'oasi di pace e serenità come quella attuale.

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  8. Non contavo di nutrirmi di biglietti della metro.
    e cmq il costo della vita non può essere 4 volte tanto ti pare? (il nostro è gia sufficientemente caro...)
    sostanzialmente è 1 a 1, cioè avere una sterlina in inghilterra equivale ad avere un euro in italia, più o meno. Se ti secca la retorica, leggi pure altri blog, non mi offendo mica.

    Potrei cancellare altri messaggi anonimi
    Ciao

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  9. ..."non ritroverai mai un'oasi di pace e serenità come quella attuale."

    ...non so perché, ma questa affermazione - per nulla retorica, tra l'altro... - mi fa sganasciare dalle risate.

    Michi

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  10. divertentissimo l'anonimo delle 4:32!mi ha fatto venire le convulsioni...
    ..in effetti però, pensandoci bene, spero che tu abbia rotto il dindarolo, sennò i fiumi di birra te li scordi ;-P!

    ilaria

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  11. E madonna mia che sarà mai! Vai a Londra... che saranno.. quei 1000 2000 kilometri! Ed allora io... che lavoro sulla CASSIA!? EHH CHE CAZZO DOVREI DIRE IO!?!?! :D

    2 cose, palese che quello delle 4:32 sta a rosicà ed il Reel... 'A FENOMENOOO!!'

    Dav01 AkA SorSucchioff

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  12. Il famoso anonimo delle 4.32 si è scoperto essere il marito di Michela, tale Giorgio :-)
    voleva vedere dove arrivava la polemica, e ci siamo cascati tutti, moglie compresa :-)
    ho saputo che era lui solo il giorno dopo, per il bene della scienza ho lasciato il post, ora diciamo che l'esperimento è finito, e non ha dato alcun frutto :-)
    Grande Giorgione ti voglio bene :-)

    ps non farlo mai più, m'era venuto il sangue agli occhi!

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  13. In bocca al lupo!!!
    Sai che vorrei fare anch'io la stessa avventura. Londra è una città fantastica, ti divertirai...
    Ogni tanto pensa anche un pò a noi che siamo rimasti nel posto innominabile. Nessuna lacrima ma soltanto un "nonostante tutto" bellissimo ricordo.
    Besos
    Giuly

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  14. Gente, ho incontrato Fabione a Londra, zona Camden Town... una sola settimana è stata letale... ora ha i capelli verdi, pizzetto fuxia spinto, piercing nell'ordine (dall'alto verso il basso): 2 sopraccciggglio destro, 4 narice sx, 3 labbro superiore, 14 labbro inferiore (è la moda attuale), 2 capezzolo destro, 0 quello sx( i tre che aveva provato gli han fatto reazione e ora la tetta sx è piu' grande di quella di Marianna) 51 sull'ombelico (fenomeno) 3 sul pisello(ho verificato personalmente) 0 sui testicoli(queste cose fabio non le fa!).. Si aggirava verso le 10.00 di mattina, ubriaco ed in compagnia di : (nell'ordine da sinistra a destra) johnny lo smilzo, tom lo sguercio, frank lo squarcio, josh il marcio, e con Lisa e Betta, due note prostitute degli anni venti...
    Non mi ha riconosciuto, quando pero' ha tentato di rifilarmi 20g di the inglese spacciandolo per mariuana jamaicana, un lampo nei suoi occhi è comparso. un barlume di speranza mi son detto e invece erano postumi di allucinogeni scaduti assunti tre giorni prima.. l'ho visto allontanarsi tra le bancarelle etniche tipiche del quartiere.
    Sicuramente rispetto ai tempi "proximi" un bel passo avanti.. 4 volte avanti come a lui piace sottolineare..
    Meditate gente, meditate.

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