Thursday, May 28, 2009

clientelismo

ahhhh
i clienti
il wwf dovrebbe proteggerli, sono così fragili e prevedibili, chiunque potrebbe farne preda.

E invece comandano, a volte è vero, a volte lo credono solamente, poverini.

Arrivano in branco, e sono una profusione di
oooohhh wooowwww
gorgeous!
amazing!
fantastic!
really really really good
si danno pacche sulle spalle tra loro
Poi l'individuo alpha comincia a dire:
"... ma gli occhi forse dovrebbero essere piu' glassy"
e allora quello vicino fa "si, vero piu' glassy"
e il primo "si, insomma, ecco, piu' bagnati"
e il terzo "si! piu' bagnati!"
"certo che e' proprio bello eh"
"si, bellissimo fantastico"
"solo questa cosa degli occhi"
"wow"
"amazing"

- pausa di indecisione, durante la quale riguardano ossessivamente in loop la scena che l'operatore di turno gli sta mostrando -

"... che poi gli occhi hanno pure un glow no?"
e l'operatore "no..."
"ah no?"
"uhm mi domando se dovrebbero avere un glow"
"giusto! un glow", fa uno del branco

...

"pero' bello eh!"
"si, incredibile"
"a parte gli occhi"
"e invece il pelo?"
"non dovrebbe fare ombra sulla scatola?"
operatore "no, la luce sta da un'altra parte, non proietta ombra li"
"si ma ci sono talmente tante luci..."
"mi domando se potresti fingere, tipo... ha bisogno tipo... mi sembra che il braccio... sia tipo... bluescreen... si piega... superficie"
sguardi tra le componenti, mormorio indistinto "uhmm"
una voce si leva dal branco, coraggiosa "intendi piu' soft?"
operatore disperato "posso provare a piegare il braccio un po', ma l'ombra..."
"si una riga nera sul braccio si"
operatore "ehm..."

uno se ne va al telefono, probabilmente finge.
cominciano a fioccare soluzioni tecniche, "e se metti una leggera luminescenza negli occhi?" " e se cambi quel colore?" "e se diminuisci il dettaglio?" "hai messo il glow? mettine ancora"
"ahhhh much better, yes much much better"

Arriva il vfx producer con cui il cliente alpha vanta gli evidenti miglioramenti che avrebbe apportato al prodotto.
L'operatore trattiene uno sbuffo sulfureo e ricomincia la giostra delle pacche sulle spalle
"fantastico"
"si"
"thank you very much"
"incredibile"
"yeah"
"amazing"
e se ne vanno parlottando di occhi piu' bagnati, di glow, di computer e di come i tempi sarebbero cambiati da quando hanno iniziato loro, 3 giorni addietro.


Tipicamente verso tardo pomeriggio manderanno una mail dicendo che fa schifo e dobbiamo rifare tutto.


perdonali o signore perchè non sanno di non sapere

Friday, May 15, 2009

Convivence

E insomma che è successo.
E' successo!



Ok è passato un po' di tempo, e vi scrivo in ritardo.
E, si, lo sapevate tutti, ok.
Insomma sto blog non da più notizie in anteprima.
E poi capirai che notizia, checcefrega.
Beh non avete altro da fare? Le alternative sono tante e valide, che so, L'isola dei famosi, Maria de Filippi, Vespa, Berlusconi.
Ma farò finta di non percepire il vostro malcelato malcontento e malvolentieri malscriverò un'altra pagina del nostro maleamato odiario.
Quindi 24 gennaio 2009 la femmina entra in casa con entrambi i piedi, un bel paio di valige e un cane tipo pitbull raccattato per strada. Chiedi cosa fare alla Polizia, che dicono di chiamare il Comune (che risponde prontamente al telefono a mezzanotte), numero assistenza animali raccattati, si vengono a prendere il cane, con il microchip risalgono al proprietario e tutto risolto in un paio d'ore circa. Nice.
24 gennaio, oggi è il 25 maggio, sono quindi 4 mesi, e mi sento addosso la responsabilità di dare una rigorosa risposta scientifica alle numerose domande che turbinano polverosamente intorno al concetto di convivenza:
Esiste una legislazione in materia?
E' forse questo un peccato capitale?
Dovrai pisciare in giardino per il resto dei tuoi giorni causa bagno occupato?
Ma soprattutto, quali sono le regole per una convivenza che non porti all'omicidio di massa?

E io che ne so?

Di certo imparo ogni giorno, e ciò che potrò dirvi di tanto in tanto è cosa non fare se della con-vita la continuazione a cuor vi sta:

- Purtroppo dovrete smettere di scoreggiare in cucina. Lo so, lo so... se è per questo anche in tutte le altre sale della casa, tranne in bagno e in giardino (ma solo se c'è un buon vento di scirocco)

- Non potrete più pisciare nel lavandino del bagno, per quanto comodo e pratico possa sembrare.

- Rocco Siffredi non è più il vostro regista di riferimento, provate con Buz Lurman, ma non sarà la stessa cosa.

- La combinazione: birra-birra-patatine-birra-noccioline-hotdog-sugna-birra-cipolla-peperone-birra-BurgerKing-birra-ghiacciolo non costituisce più un pasto completo ed equilibrato da proporre per cena.

- Non si appendono ad asciugare i calzini sulle forchette in cucina.

- Niente più esperimenti scientifici, tipo lasciare i piatti sporchi nel lavandino per un mese (da cui si scopre che la digestione avviene spontaneamente, senza bisogno di un intestino).


Continuerò la mia ricerca, e vi terrò aggiornati.
Per adesso ricordiamo le parole di Bart Simpson: un rutto non è una risposta, un rutto non è una risposta, un rutto non è una risposta, un rutto non è...

Tuesday, May 05, 2009

Ritrovamenti archeologici

Un gruppo archeologico britannico scavando tra le mail non inviate della Femmina ha ritrovato un documento che si può considerare al pari della stele di Rosetta.
È con grande orgoglio che riporto il reperito reperto:

La mia prima settimana londinese

Bene, eccoci qua, a una settimana esatta dalla mia adozione britannica. Una settimana espansa, gonfia, pare almeno il doppio.
Venerdì sera, salutato l'ultimo gruppo di amici e lette le dediche sulla guida di Londra, con conseguente lacrimuccia in diretta skype col Maschio, ho dato l'ultima occhiata nostalgica alla mia stanza ancora apparentemente intatta e impresso l'immagine nella memoria. Poi 5 ore scarse di sonno e sveglia alle 8 per smontare tutto.. vi risparmio le pulsioni omicide verso l'inquilina torda che alle 13,00 non mi aveva ancora consegnato la sua stanza dove avrei dovuto trasferire le mie cose. Comunque, correndo e lacrimando tra i saluti agli amici e alla famiglia, arrivo in aeroporto e da lì wiiiiiii verso la nuova vita! Atterro e trovo il Maschio che mi punta contro la telecamera e un pacco di nachos e lì giù altre lacrime. Arriviamo a Lewisham e salendo sull'autobus veniamo seguiti da un simil pitt-bull terrorizzato e ferito che cerca di tornare a casa in autobus. Manco a dirlo 15 minuti dopo due italiani seguiti da due valigie e un cane spaventato risalgono lentamente la via verso casa, che alcuni di voi già conoscono. Ritirato il cucciolo da un addetto al recupero-bestiole-smarrite del Comune, siamo potuti finalmente stramazzare a letto, alle 4 del mattino, circondati da fiori, frutta e regalini che il Maschio aveva adorabilmente sparso per casa..
I giorni successivi sono stati una nebulosa di sonno, telefonate di saluto sì-sono-arrivata-tutto-bene a 3/4 di Roma, piatti da lavare che si ammucchiano, shopping a ottimi prezzi e... mal di schiena. Che raggiunge il suo climax tra venerdì e sabato, al punto che pur di smettere di contorcermi come un lombrico appeso all'amo ho dovuto operare una scelta: o pronto-soccorso, o agopuntura. Ho scelto agopuntura causa rifiuto categorico delle medicine soprattutto quando la posologia è scritta in un'altra lingua. E sono planata in un centro di medicina tradizionale cinese tra le amorevoli braccia di operatori cinesini che spergiuravano che non c'era bile d'orso tra i loro preparati, e che per circa 2 ore mi hanno trasformato in un puntaspilli, poi massaggiato come un impasto per il pane (un massaggiatore cinese ha le stesse tecniche di manipolazione di un panettiere napoletano), e in fine scottato con vasetti arroventati, che creavano sottovuoto sulle mie povere carni ree di aver accumulato troppa umidità londinese. La diagnosi è che ho sollevato troppi pesi, ho preso troppo freddo e ho la spina dorsale ruotata. Non faccio in tempo a dire "mi sento meglio" che vengo folgorata da una nuova mitragliata di crampi solo 5 minuti dopo essere uscita dal centro cinesino. Tutto il resto è letto, cuscini e decotti di radici cinesi che sembrano una spremuta di sottobosco dopo un temporale. In tutto questo, devo ancora disfare le valigie. Solo un cammello di peluche e un segnalibro con la foto del Colosseo sono stati accuratamente posizionati in bella vista in camera da letto.

Seconda settimana:
il Maschio è partito per Tokyo, dove tra applausi, fotografie e sushi hanno celebrato Carbon Footprint con un bel premio e una cerimonia che più cerimoniosa non poteva essere, ma questo semmai ve lo racconta lui, che (poreeeello, come dice mia madre, ma seriamente) cogliendo l'occasione si è fatto 5 giorni tutto pagato nella capitale del Sol Levante. Nel frattempo, dall'altro lato del mondo Londra veniva rapidamente seppellita da una quantità di neve come non si vedeva dal '92. Due giorni di neve e persino la città col sistema di trasporti più efficiente d'Europa si paralizza (ma solo per mezza giornata, non date retta ai tg italiani che hanno annunciato l'apocalisse). Fatto sta che io mi sono ritrovata a Londra da sola, col mal di schiena, e nessuno a cui lanciare le palle di neve. Che palle, appunto. Ho fatto foto e riprese, mi sono costruita un pupazzo di neve battezzato Giggetto, e ho passato ore a guardare il giardino in versione siberiana, con le volpi che banchettavano coi croccantini per cani che gli avevo generosamente offerto.

Ho rischiato la vita 2 volte camminando con le suole lisce sui marciapiedi ghiacciati, finchè non sono riuscita a trovare delle deliziose galosce anti-neve, anti-pioggia, anti-gelo, anti-scivolo che mi hanno permesso una deambulazione sicura fintanto che la neve è durata. Quando il Maschio è rientrato, ormai la neve era quasi completamente sciolta e Giggetto era regredito allo stadio fetale di mucchietto di neve informe. Ho utilizzato spesso la bellissima borsa-shopper rosa di Hello Kitty che alcuni voi amici mi avete regalato, oggetto d'invidia delle autoctone, ma non la magnifica Rough Guide, laconicamente inutile durante il confinamento domestico causa neve e mal di schiena... ma mi rifarò quando verrete a trovarci :-)

Mi mancate, mi sembra strano leggere di incontri a cui non sarò presente, ma comunque mi fa piacere partecipare alle vostre email, vi sento meno lontani.
Contemporaneamente sono serena, il cambiamento è avvenuto con naturalezza e sono a mio agio in questa situazione nuova. Sto bene.
Anche se solo dal capo allo sterno e dalle anche ai piedi.

Vi abbraccio tutti, fate i bravi in mia assenza ;-)

*** Anto ****