Friday, August 03, 2007

Living on my own... didudideee..

Dettagli, dettagli... dunque, lunedi avevo l'appuntamento con cicciallegra... ovviamente viene rimandato a martedi, cosa vi aspettavate?
Mi deprimo. Stez mi aizza. Mando una mail cattiva. Mi richiamano, sono incazzati pure loro. Meno male va, almeno siamo in due :-)
Cmq facciamo una mezza pace, e martedi ore 13.30 appuntamento fatidico...
Finalmente va tutto bene, firmo tutto, e mi danno il mazzo di chiavi. Saluto tutti, e vado a casa.
Entro, e sono solo: casa mia! Solo soletto, e questa è casetta mia!
Bene, vado al bagno: funziona!
Purtroppo devo tornare in ufficio; la sera vado da Tesco e faccio una spesa di prima necessità: acqua, latte, tea (infuso), ciambelle, sapone piatti, sapone mani, asciugamano, spugne per piatti, olio, coscette di pollo, rosmarino, aglio, salvia, pane, formaggio per festeggiare.
Durante tutto il pomeriggio ogni tanto infilavo la mano in tasca e stringevo le 4 chiavette... le mi prime chiavette tutte mie. Una volta a casa, l'emozione non è quella che mi aspettavo, cioè si, sono felicissimo, è ciò che desidero da quando ho cominciato a lavorare (scioccamente pensavo che avere un lavoro avrebbe significato rendersi indipendenti... ma purtroppo in italietta lavorare è un passatempo e una passione fine a se stessa), ma allo stesso tempo mi sembra di essere ancora una volta ospite, o di trovarmi in un albergo... immagino che tra qualche tempo realizzerò. La mattina dopo mi alzo, faccio il teuccio ai frutti rossi, aggiungo zucchero e latte, acchiappo due ciambelle e mi trasferisco in giardino.
Ahhh che soddisfazione, sembrava di essere in vacanza... 15 minuti di paradiso... silenzio, aria buona all'ombra di un grosso albero... ciambelle... ummmm
A pranzo ho preso del sushi e l'ho mangiato seduto su un prato di una piazza di soho con dei colleghi. Il prato è pieno di gente che fa altrettanto, oppure sta sdraiato a leggere, a prendere del sole... che situazione strana, c'è un vago senso di complicità nell'aria, è come se fossimo tutti d'accordo nel non disturbarci a vicenda, e ad essere tolleranti l'uno con l'altro, tipo "io dico niente a te che ti seitolto le scarpe, e tu dici niente a me che mi sono messo le mutande in testa".
La sera io e Matt rimaniamo fino a tardi, e ceniamo fuori... dunque, pranzo giapponese... cena... uhmm facciamo thailandia? E "Thai Cottage" sia. Buono, ho preso qualcosa con del manzo, piu' dell'altro che non saprei. Buono però, sembrava una trattoria di un paesino italiano, semplice, scarna, e invece mi dice Matt che è uno dei locali più famosi di Londra per quel che riguarda la cucina thailandese. Detto questo si torna in uffizio, io finisco verso mezzanotte, Matt tira ancora avanti. Perdo l'ultima metro per charing cross, per cui me la faccio a piedi e poi aspetto l'autobus notturno, posso prendere l'N47, l'N89 e l'N21... mi piacerebbe il 47, che mi porta all'imbocco della mia via... dopo un po' che aspetto arriva l'89; rischio di addormentarmi sull'autobus, ma arrivo a destinazione, entro in casa, mi mangio una banana, bevo del latte... e crollo a letto, alle 2.40 circa.
Stamattina non ragionavo poi troppo bene... un po' di mal di testa, ma mi sono scaldato il latte e mangiato altre due ciambelluzze. Poi ho letto i contatori del gas e dell'elettricità, per comunicare le cifre alla compagnia (NPower) che li gestisce entrambi, e dargli il punto di partenza del mio consumo. Sono abbastanza stanco, mi esprimo a fatica, e faccio degli errori grossolani, ma la gente mi capisce lo stesso, forse per pietà :-)
Faccio altra spesuccia da Tesco prima di rientrare, altre cosette tipo scottex, il cibo per la sera... altro latte... altre ciambelle, stavolta le ho prese mignon... che carine :-)
Torno a casa e parlo da solo ma non mi ascolto, anzi mi do anche le spalle.

1 comment:

  1. haha hehe cheffico, mi sembri me quando facevo l'erasmus... manca solo la mitbewohner carina che ti chiede di prestarle lo zucchero OOOPS! mo qualcuno mi manda i sicari! scherzavo!
    vai così, e mi raccomando, il primo danno è importante, documentalo! che so, il primo sbrego nella tappezzeria, la prima gaffe col vicino... facce sogna'!

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