Thursday, October 25, 2007

I vecchi anziani di una certa età

L'altra sera sono scivolato in un argomento con cui sapevo avrei dovuto fare i conti prima o poi, e sono contento che allo stesso tempo sia servito da stimolo per i commenti, che ultimamente languivano, e mi facevano languire le pubblicazioni (ecco si è tutta colpa vostra io non c'entro proprio niente!)...
Tuttavia la mia intenzione iniziale era quella di parlare dei vecchi. Ok non chiamiamoli "vecchi", chiamiamoli "anziani". No, anzi, chiamiamoli "signori di una certa età". Uff troppo prolisso... ci sono, chiamiamoli "diversamente giovani".
Mi piace osservare i diversamente giovani perchè prima o poi anche io mi rincoglionirò del tutto, e anzi il processo è già iniziato, e meglio scoprire quali sono i sintomi in modo da farmi rinchiudere subito qualora si presentassero definitivamente.
Uno di questi è la competitività. I vecchi competono in continuazione, sono sempre di fretta, ti passano davanti alle file et similia; ed ecco l'esperimento del giorno: competere con un diversamente giovane.

Arrivo all'aereoporto di Stansted con un paio d'ore di anticipo sulla partenza, perchè mi ricordo che stansted è un delirio, invece va tutto liscio e ora passati i controlli di borse (levati la cinta levati le scarpe cos'hai un manganello in tasca?) ora sono nel piccolo centro commerciale e devo spendere due ore in qualche modo.
L'ultima volta che ho passato i controlli, continuava a suonarmi il metal detector, all'inizio pensavo fosse l'orologio, lo tolgo e ripasso, bip bip, allora togliti le scarpe, bip bip, ah cazzo la cinta! tolgo la cinta passo e tutto a posto, allora faccio alla guardia "Meno male, pensavo fosse colpa della pistola!"... uff questi inglesi non hanno il senso dell'umorismo.
Comunque passeggio lentamente qua e la, sbircio negozi, guardo giacche... alla fine ci danno il numero del gate, arrivo li e c'è gia una mezza fila, che arriva giusta giusta a dei posti a sedere, quindi in pratica occupo il mio posto in fila mettendomi seduto comodo.
La fila continua a crascere, in questo periodo gli inglesi vengono a visitare roma a quanto pare, e arriva questa famigliola con una coppia di diversamente giovani al seguito. Lui è bellissimo, nasone con venuzze rotte dall'alcool, capelli radi e bianchi, corporatura grossa, evidente rincoglionimento confermato in seguito. Ogni tanto lo guardo, e lui guarda me, io comodamente seduto e loro in piedi e comincio a pensare a cosa gli stia frullando nella testa... fin troppo facile no?
Ora, tecnicamente io sono avanti a lui nella fila, e quando finalmente aprono il cancello mi alzo e mi piazzo un paio di posto avanti a lui, cioè al mio posto.
ihi hih ihi ihih ih che maledetto che sono comincio a tenerlo sotto controllo, e lo vedo che mi guarda e freme. Che poi i diversamente giovani quando sono accompagnati dalla loro signora diventano ancora più competitivi, che figata. Insomma la fila si accorpa un po' verso la fine, e ci ritroviamo praticamente spalla a spalla, quando anche un'altra signorina si mette a controllare i biglietti, velocizzando la procedura: è la mia grande occasione, mi stacco dalla fila e sono il primo ad andare dalla nuova strappabiglietti (strappona? strap-on? mah).
Passo il gate ma rallento, non voglio distanziarmi troppo dal mio nuovo amico, anzi, quello che voglio fare è proprio stare estremamente tranquillo e apparentemente disinteressato e passargli sempre davanti fresco come una rosa, mentre lui sbuffa e si affanna.
Salgo sull'aereo prima di lui, e scendo prima di lui una volta a ciampino.
Ho vinto.
Gioisco.
Ma lunedi sera... vado a ciampino per la ri-partenza... e alla fila del gate... tadaaaaa! Ancora lui! Ci squadriamo come due vecchia conoscenze e io per rispettare la tradizione mi metto seduto in fondo, tanto a ciampino ti fanno prendere un mini-bus e l'ultimo che sale è il primo a scendere (Femmina docet) e lui questo non poteva saperlo muhauhauhauah.
Sull'aereo me lo ritrovo seduto nella poltrona davanti alla mia, e lo tengo sottocchio. Poco dopo il decollo il segnale delle cinture è ancora acceso, ma nonostante questo qualcuno davanti pensa bene di alzarsi per prendere qualcosa dalla borsa, allora parte la vocina che dice "vi ricordiamo che dovete rimanere seduto e con le cinture allacciate, finchè il simboletto è acceso" e niente questo continua a frugare nella borsa. "Ripetiamo che dovete rimanere seduti finchè il capitano non spegne il simboletto delle cinture". E questo ancora fruga.
Alla fine la hostess va dal tipo e gli dice ti prego mettiti a sedere altrimenti mi tocca ammazzarti. Quello si mette seduto, e che fa il mio diversamente giovane preferito? Coglie l'occasione per sfidare il sistema ovviamente: si slaccia la cintura e si alza in piedi, e poi rimane fermo li, non doveva fare niente. La hostess lo guarda come si guarda un neonato che ti piscia addosso mentre lo cambi. Il figlio del diversamente giovane comincia a dirgli guarda che ti devi mettere seduto, e lui "huh?"
Si ti devi mettere seduto, lo vedi quel simboletto? finchè non si spegne devi stare seduto.
Arriva la hostess, che gli dice gentilmente di sedersi, questo evidentemente lo ferisce nell'orgoglio perchè continua a stare in piedi allora pure il figlio insiste, e dopo un po' finalmente si siede, il figlio ride, la hostess, se ne ritorna a sedere e io mi trattengo a stento.
Poi arrivano delle puzze... tipo tre belle scoregge, di quelle silenziose ma assassine... e io lo so che è stato lui, ora ricorre alle armi chimiche... ma non mi fermerà.
Scendo prima di lui dall'aereo, andiamo a fare la fila a stansted per il controllo passaporti prima di riprendere la valigia, io fila di sinistra, lui arriva dopo un po' e si piazza alla fila alla mia destra, che però maledizione è lievemente più veloce. Arriviamo alla linea gialla insieme, e lui mi sorpassa all'ultimo, maledizione passa il controllo passaporti un istante prima di me... ehhhh purtroppo dovrà aspettare la sua valigia, mentre io col mio bel bagaglio a mano me ne vado... ma mi sento mezzo sconfitto, e vedo che lui questo lo sa, cammina tronfio e pieno di se verso il recupero bagagli.
Ci guardiamo un'ultima volta e il messaggio è chiaro: ci rincontreremo, e sarà definitiva!

E adesso, oltre a spronarvi a sfidare anche voi vecchi a casaccio, nelle piccole imprese di tutti i giorni, come fare la fila al bar per comprare il latte, vi mostro un filmato (powered by Dnakiller) dove è chiaro lo spirito competitivo che guida le azioni dei diversamente giovani.




PS Questo post è stato scritto in groppa ad un Leopardo. Chi ha orecchie da intendere, intenda :-)

2 comments:

  1. Faccio ogni giorno a gara di civiltà-e-rispetto con i tipi nelle macchine accanto. Se cerchi di fare il furbo, ti sorpasso e ti rallento il doppio.
    In genere si incazzano ma tanto io ho la radio accesa.

    PS: io non ho Leopardi ma tre bimbi che fanno girotondo. Chi sa, sa. ;)

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  2. Ulteriore episodio a dimostrazione dell'aggressività dei diversamente giovani. Oggi,domenica,ore 8.00,letto di casa mia: sono annidata nelle coperte immersa nell'Altrove onirico quando una voce familiare mi entra nelle orecchie e comincia a grattarmi il cervello. Cerco di ignorarla,mi ostino a dormire,mi ficco la testa sotto il cuscino, ma niente,ormai mi ha svegliato.La riconosco,ed è questo a impedirmi del tutto di tornare a dormire:è la speaker del solito cazzo di giornale-radio che ogni mattina da 2 anni ad oggi qualche vicino di casa si ascolta, a volume tale da svegliare anche me,alle 8.Basta, non ce la faccio più,dopo 2 anni di sopportazione stavolta mi alzo e lo affronto.ma chi sarà, quello del piano di sopra o del piano di sotto?scendo dal letto e mi sdraio a terra(giuro) con l'orecchio sul pavimento:la mefistofelica voce viene dal basso!! Ora per chi non lo sapesse, i miei vicini del piano di sotto sono una coppia di 85enni stronzissimi in pensione da 25 anni e in ottima salute,quindi non hanno proprio un cazzo a cui pensare, e si divertono a perseguitare i vicini irrompendo in casa la mattina urlando che dai nostri balconi cade acqua (ACQUA,badate bene,non acido muriatico)sulle piante del loro balcone:sono stata svegliata così ben 4 volte in passato,e ho dovuto mostrare loro che le poche gocce che cadevano venivano dal balcone di sopra,perchè stavano annaffiando.Immaginate quindi con chi ho a che fare, e con quale spirito ho sceso la rampa di scale che ci divide. Busso. Saluto,spiego gentilmente che sono stata svegliata da una radio troppo alta,come ogni domenica, e chiedo delicatamente se per caso fosse la loro.I 2 vecchi s'infiammano.La vecchia si trasforma(senza grossi mutamenti a dire il vero)in una erinni e il vecchio in Cerbero,ed entrambe contemporaneamente cominciano a urlare che:
    1)sì,sono loro che ascoltano il giornale radio,ma non PUò ESSERE ASSOLUTAMENTE che io lo senta dal piano di sopra.
    2)se io dico di sentirlo,evidentemente sono matta o ho problemi di udito(?!?)
    3)se sento davvero qualcosa,sicuramente sono stati TUTTI gli altri vicini,il palazzo ha mura sottili e si sente tutto da un appartamento all'altro, fuorchè dal loro.
    4)Loro devono sopportare continuamente i nostri rumori:ogni mattina apriamo l'acqua per lavarci ,e 2 anni fà a CAPODANNO abbiamo fatto baldoria fino all'UNA DI NOTTE con gli amici impedendogli di dormire (.....)
    5)che la padrona di casa mia (che ovviamente non abita più nel nostro appartamento e non fuma più da anni)butta continuamente le cicche di sigaretta sul loro balcone sporgendosi fuori per centrare le loro fioriere.
    6)che la mia insinuazione è offensiva,inopportuna,fuori luogo,e li sto facendo sentire male dal nervoso(..odio quando i vecchi tirano fuori la vile arma del malore da arrabbiatura)
    7)Loro in casa fanno quel che cavolo gli pare e piace quando gli pare e piace,se vogliono alzano ancora di più il volume, e LO FANNO!!
    8)che se proprio mi dà fastidio mi devo comprare i tappi per le orecchie.
    Ora:se gli avessi messo le mani addosso e avessi commesso geriatricido,avrei avuto il plauso e l'aiuto dell'intero condominio che mi avrebbe aiutato volentieri a sotterrare i cadaveri in giardino, ma dubito che lo Stato avrebbe capito il servizio che gli avrei reso facendogli risparmiare tra l'altro 2 cospicue pensioni, quindi a malincuore rinuncio e torno a casa. Facendo colazione li sento ancora urlare tra loro improperi verso "le occupanti del piano di sopra",cioè noi,e decido che a 60 opterò per l'eutanasia preventiva.

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