Tuesday, May 05, 2009

Ritrovamenti archeologici

Un gruppo archeologico britannico scavando tra le mail non inviate della Femmina ha ritrovato un documento che si può considerare al pari della stele di Rosetta.
È con grande orgoglio che riporto il reperito reperto:

La mia prima settimana londinese

Bene, eccoci qua, a una settimana esatta dalla mia adozione britannica. Una settimana espansa, gonfia, pare almeno il doppio.
Venerdì sera, salutato l'ultimo gruppo di amici e lette le dediche sulla guida di Londra, con conseguente lacrimuccia in diretta skype col Maschio, ho dato l'ultima occhiata nostalgica alla mia stanza ancora apparentemente intatta e impresso l'immagine nella memoria. Poi 5 ore scarse di sonno e sveglia alle 8 per smontare tutto.. vi risparmio le pulsioni omicide verso l'inquilina torda che alle 13,00 non mi aveva ancora consegnato la sua stanza dove avrei dovuto trasferire le mie cose. Comunque, correndo e lacrimando tra i saluti agli amici e alla famiglia, arrivo in aeroporto e da lì wiiiiiii verso la nuova vita! Atterro e trovo il Maschio che mi punta contro la telecamera e un pacco di nachos e lì giù altre lacrime. Arriviamo a Lewisham e salendo sull'autobus veniamo seguiti da un simil pitt-bull terrorizzato e ferito che cerca di tornare a casa in autobus. Manco a dirlo 15 minuti dopo due italiani seguiti da due valigie e un cane spaventato risalgono lentamente la via verso casa, che alcuni di voi già conoscono. Ritirato il cucciolo da un addetto al recupero-bestiole-smarrite del Comune, siamo potuti finalmente stramazzare a letto, alle 4 del mattino, circondati da fiori, frutta e regalini che il Maschio aveva adorabilmente sparso per casa..
I giorni successivi sono stati una nebulosa di sonno, telefonate di saluto sì-sono-arrivata-tutto-bene a 3/4 di Roma, piatti da lavare che si ammucchiano, shopping a ottimi prezzi e... mal di schiena. Che raggiunge il suo climax tra venerdì e sabato, al punto che pur di smettere di contorcermi come un lombrico appeso all'amo ho dovuto operare una scelta: o pronto-soccorso, o agopuntura. Ho scelto agopuntura causa rifiuto categorico delle medicine soprattutto quando la posologia è scritta in un'altra lingua. E sono planata in un centro di medicina tradizionale cinese tra le amorevoli braccia di operatori cinesini che spergiuravano che non c'era bile d'orso tra i loro preparati, e che per circa 2 ore mi hanno trasformato in un puntaspilli, poi massaggiato come un impasto per il pane (un massaggiatore cinese ha le stesse tecniche di manipolazione di un panettiere napoletano), e in fine scottato con vasetti arroventati, che creavano sottovuoto sulle mie povere carni ree di aver accumulato troppa umidità londinese. La diagnosi è che ho sollevato troppi pesi, ho preso troppo freddo e ho la spina dorsale ruotata. Non faccio in tempo a dire "mi sento meglio" che vengo folgorata da una nuova mitragliata di crampi solo 5 minuti dopo essere uscita dal centro cinesino. Tutto il resto è letto, cuscini e decotti di radici cinesi che sembrano una spremuta di sottobosco dopo un temporale. In tutto questo, devo ancora disfare le valigie. Solo un cammello di peluche e un segnalibro con la foto del Colosseo sono stati accuratamente posizionati in bella vista in camera da letto.

Seconda settimana:
il Maschio è partito per Tokyo, dove tra applausi, fotografie e sushi hanno celebrato Carbon Footprint con un bel premio e una cerimonia che più cerimoniosa non poteva essere, ma questo semmai ve lo racconta lui, che (poreeeello, come dice mia madre, ma seriamente) cogliendo l'occasione si è fatto 5 giorni tutto pagato nella capitale del Sol Levante. Nel frattempo, dall'altro lato del mondo Londra veniva rapidamente seppellita da una quantità di neve come non si vedeva dal '92. Due giorni di neve e persino la città col sistema di trasporti più efficiente d'Europa si paralizza (ma solo per mezza giornata, non date retta ai tg italiani che hanno annunciato l'apocalisse). Fatto sta che io mi sono ritrovata a Londra da sola, col mal di schiena, e nessuno a cui lanciare le palle di neve. Che palle, appunto. Ho fatto foto e riprese, mi sono costruita un pupazzo di neve battezzato Giggetto, e ho passato ore a guardare il giardino in versione siberiana, con le volpi che banchettavano coi croccantini per cani che gli avevo generosamente offerto.

Ho rischiato la vita 2 volte camminando con le suole lisce sui marciapiedi ghiacciati, finchè non sono riuscita a trovare delle deliziose galosce anti-neve, anti-pioggia, anti-gelo, anti-scivolo che mi hanno permesso una deambulazione sicura fintanto che la neve è durata. Quando il Maschio è rientrato, ormai la neve era quasi completamente sciolta e Giggetto era regredito allo stadio fetale di mucchietto di neve informe. Ho utilizzato spesso la bellissima borsa-shopper rosa di Hello Kitty che alcuni voi amici mi avete regalato, oggetto d'invidia delle autoctone, ma non la magnifica Rough Guide, laconicamente inutile durante il confinamento domestico causa neve e mal di schiena... ma mi rifarò quando verrete a trovarci :-)

Mi mancate, mi sembra strano leggere di incontri a cui non sarò presente, ma comunque mi fa piacere partecipare alle vostre email, vi sento meno lontani.
Contemporaneamente sono serena, il cambiamento è avvenuto con naturalezza e sono a mio agio in questa situazione nuova. Sto bene.
Anche se solo dal capo allo sterno e dalle anche ai piedi.

Vi abbraccio tutti, fate i bravi in mia assenza ;-)

*** Anto ****

2 comments:

  1. Commovente, sincera e piacevole.
    E' come uan ragazza che ti permette di leggere il suo diario segreto... Non vedevi l'ora finché non potevi, ed ora che puoi ti sembra di avere tra le mani un testo sacro.
    Che forza! Evviva Giggetto, evviva la tradizione cinese!

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  2. Nice journey in London and Tokyo.Thanks for sharing....



    sottovuoto economico

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